Gli abitanti di Campotamaso che nel dicembre del 1951 affollavano il centro del paese aspettando di salire sulla corriera in partenza alle ore 7,30 per Valdagno ebbero modo di inaugurare il primo servizio di trasporto pubblico locale del comune.
Pochi ricorderanno oggigiorno quella fredda mattina di 56 anni fa quando una vecchia corriera guidata da un giovane di Campotamaso, Lorenzi Augusto detto “Vittorio Tesa” partiva arrancando su una strada stretta e ghiaiosa transitando da contrada Molino – Vegri – Osti, carica all’inverosimile, con tanta gente che doveva raggiungere in particolare gli stabilimenti Marzotto a Maglio e a Valdagno. Questo percorso, fino al giorno prima, la gente lo doveva fare a piedi o al massimo, i più fortunati con biciclette o qualche vecchia “lambretta”.
Fu subito un servizio molto usato anche perché integrato con corse che cominciavano al mattino alle 5,30 e finivano alle 22,30 il tutto in funzione degli orari di entrata e uscita degli operai e degli studenti che si recavano in città.
Alterne vicende hanno fatto sì che il servizio venisse poi effettuato dal fratello Attilio sempre di Campotamaso per poi passare al figlio Aldo ed infine ai giorni nostri l’autolinea viene effettuata da F.T.V.
L’attuale percorso dell’autobus prevede un parziale percorso ad anello che sale da Valdagno, Maglio, Via Masetto, Contrada Molino, Campotamaso e ritorna per Contrada Vegri, Osti, Terre Attive, Maglio e poi di nuovo Valdagno.
Certamente c’è stata un’evoluzione anche per i mezzi impiegati: dalle vecchie corriere Fiat 642, al più moderno 370/C, al modernissimo Cacciamali autobus Euro4 con marce automatiche bianco e rosso impiegato da F.T.V. Molti sono anche gli aneddoti che si potrebbero raccontare perche’ nel corso degli anni sono successi tantissimi fatti e proprio legati alla corriera di Campotamaso: dagli incidenti stradali con danni qualche volta anche rilevanti, ma mai sulla corriera, quanto invece ai mezzi che ci sbattevano contro, agli inconvenienti dovuti alle forti nevicate di un tempo quando per impraticabilita’ delle strade e per mancanza di adeguati mezzi spartineve il paesello rimaneva isolato per piu’ di qualche giorno e la gente andava con i badili a liberare il “posto per la corriera”.
Ricordo inoltre quando dovevo andare all’asilo, e la mamma mi portava alla fermata, mi metteva sull’autobus ed io regolarmente mi mettevo a piangere e piangevo talmente forte che disturbavo tutti i viaggiatori, e ricordo che c’era sempre in autobus una donnona che mi prendeva per un braccio e mi diceva con fare da strega cattiva”sta fermo e tasi se no te do na sciafa e lora te piansi par calcosa “la odiavo!!Altro fatto che ricordo molto bene di quando avevo circa 10 anni che scendendo dalla strada della chiesa sono andato a sbattere con un carretto proprio contro la parte posteriore della corriera ferma al capolinea vicino a casa mia,ed il carretto si era infilato sotto mentre io ho sbattuto con la faccia contro le dure lamiere di un vecchio Dalla via, se ci penso mi fa ancora male!!!
E poi i tempi dell’austerity quando la domenica in via del tutto eccezionale la corriera faceva il servizio festivo da e per Valdagno !! Altri tempi altro modo di intendere e di volere la vita !!! Ci si divertiva anche solo a fare il viaggio di andata e ritorno.
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