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il METEO

Sentiero Braggion

Da Campotamaso, Chiesa - Vallone Marana - Rifugio Marte - Cason dei Vècia - Sabionare - Monte Turiggi - Còche - Campotamaso Chiesa
Ore: 2,5 - 4. Consigliato un buon binocolo ed una macchina fotografica.

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Guarda la Cartina (gentilmente concessa da Dario Rossato)

Premessa: Si chiama Sentiero Braggion in onore di un nostro concittadino, morto in un tragico incidente in montagna. I suoi amici e tutti i compaesani hanno voluto in questo modo onorarne il nome.

PartenzaDal piazzale della Chiesa di Campotamaso si prende la direzione contrada Case, per lasciare a 150 la strada asfaltata appena arrivati al ponte austriaco dirigendosi verso contrada Vallone Marana. Si ha la netta sensazione di lasciare il mondo reale ed inoltrarsi verso quello magico delle fiabe. Non a caso la Valle del Boja è ricordata su molti documenti come valle incantata.
Valle
Costeggiando il torrente che scorre sulla sinistra si passa “él Barbae si arriva alla piccola contrada Vallone Marana in circa 15-20 minuti. Si prosegue diritti verso il rifugio Marte, circa trecento metri più avanti.
(deviazione) Se si segue la mulattiera si arriva alla Contrada Lorenzi potendo optare, a metà strada, per una visita al “capitèlo dei spigóli” ristrutturato dagli Alpini nel 1983.

INIZIOUna targa in legno ci indica l’inizio del sentiero e ci invita a rispettare la natura. Immediatamente ci inoltriamo in un luogo selvatico, fatto di profumi  e di suoni veri. Accompagnatori fissi della nostra camminata sono i ciclamini  ciclamininella stagione estiva che, salvo qualche piccolo tratto, ci seguiranno abbondanti per tutta la passeggiata. Nella prima parte siamo rallegrati dal torrente e dal suo brontolio che in almeno tre casi ci porta a scoprire delle stupende cascatelle. Ma ogni angolo è da vivere.
Se siete amanti della natura, qui vi potrete soddisfare appieno. Non è raro trovare i tritoni, mentre ogni tanto si scorge il guizzo di una trota spaventata dal vostro passaggio.
Si sale così verso il “
Casón dei Vècia”, vecchio ricovero per le mucche al pascolo. 100 metri prima di arrivare è consigliata una breve sosta ad una roccia che io ho soprannominato “becco dell’aquila”, perché si sporge dal bosco a guisa di becco d’aquila e dalla sua sommità si può inquadrare tutta la vallata sottostante (non adatta ai bambini, in quanto un po’ pericolosa).

Fontanella in invernoAl “Casón dei Vècia” è obbligo fermarsi e bere l’acqua che sgorga da una fontanella. E’ la più fresca, pura e buona che vi sia mai capitato di assaggiare.
Sovente si sentono i richiami delle poiane in cerca di prede e questo aiuta a mantenere l’incanto del luogo.
Si prosegue a destra (guardando il monte) per un breve tratto di mulattiera,Castiglieri per inoltrarsi dopo circa 200 metri, appena sorpassata una baita restaurata e fatta una secca curva, ancora nel bosco. Si passa ai piedi dei Castiglieri, sotto il “
Sengio dell’Acqua”. Anche questo è un ottimo punto di osservazione.
Avanti ora verso le Sabionare
, ovvero le cave di ghiaia sfruttate per la costruzione di alcune case e della chiesa di Campotamaso. Fino a qualche anno fa si potevano osservare tranquillamente anche dal paese, ora invece la vegetazione, onnipresente, ha conquistato anche questo ardito terreno. Prima di arrivare alla fine del sentiero c’è la possibilità di fare delle deviazioni (ben segnalate). Per i più pazzi, in vena di aggiungere qualche ora di sudata, a sinistra si può giungere in contrada Borga, a destra si ripiega verso la Valle del Boia, mentre al centro si prosegue verso monte Turiggi, la meta consigliata. Il bosco, anche nelle giornate più assolate, vi offre un ottimo riparo nel vostro girovagare e vi consente di godervi fino in fondo questo stupendo luogo. Il monte Turiggi determina la fine di quello che è definito “Sentiero BraggionArrivo

OsservatorioSulla sommità del monte Turiggi un gruppo di volontari, capeggiati da Dario ed Emilio Rossato hanno costruito un punto di osservazione incredibile. Una terrazza dalla quale si può ammirare a Nord tutto il complesso delle tre Croci, arrivando tranquillamente a scorgere Vicenza, nelle giornate abbastanza limpide, rivolgendosi verso Sud. Se vi sporgete dal terrazzo che funge da osservatorio, l’impressione è di poter atterrare nel cortile della Casa della dottrina di Campotamaso con un semplice salto.

Non rimane altro che imboccare la mulattiera che vi riporta verso Campotamaso, passando dalle Còche. Fino alla fine avrete una strana sensazione: quella di essere continuamente osservati. Infatti i caprioli sono abbondanti così come può capitare di scorgere qualche stambecco.

Alla sera, quando vi addormentate, non mancherete di sognare i folletti della Val del Boja che invisibili vi hanno accompagnato per tutto il tragitto.

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Designed by Giannino Bertò - Versione 6.0 - Febbraio 2013 - Prima stesura; Agosto 1998

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Campotamaso, comune di Valdagno in provincia di Vicenza. é nella Valle dell’Agno, confina a est con la Valle del Chiampo e a nord oves con la valle del Leogra e con Schio. Dal monte Turigi che lo sovrasta è possibile scorgere lAltopiano di Asiag, Il Pasubio, le Piccole Dolomiti, Marana e MonteFalcone. Il sentiero Braggion è una delle escursioni èiù belle che ci sono nella vallata, dove è possibile percorrere la Valle del Boia, da dove inizia, fino a Turiggi. Le sue tradizioni come le calcare, la Stria, le anguane, i salbanei e racconti antichi ne fanno un piccolo gioiello della Valle dell’Agno..